Grande successo per la conferenza Abitare Mediterraneo, che si è svolta martedì 14 giugno a Firenze. Sotto gli stucchi e gli affreschi di una gremita Sala delle Feste nel Consiglio Regionale si è parlato di innovazione, competitività, ricerca, riempiendo di contenuti e significati termini che possono rappresentare il futuro del tessuto socio-economico toscano e mediterraneo, in generale. Il mondo delle aziende, della ricerca e delle amministrazioni locali si sono incontrati, in tre ore dense di interventi e si sono scambiati esperienze, problematiche e visioni. "Avete scelto un giorno particolarmente indicato per un convegno sul risparmio energetico, dopo le indicazioni emerse dal referendum che ha detto no al nucleare": così ha esordito l'assessore all'Urbanistica e al Territorio della Regione Toscana Anna Marson, chiudendo il convegno di Abitare Mediterraneo.
L’efficienza energetica degli edifici pubblici, con interventi di recupero o ex novo, è stato il concetto ribadito sia dall’assessore alla Casa del Comune di Firenze, Claudio Fantoni – che ha menzionato anche la realizzazione di abitazioni con legno toscano per rafforzare la filiera corta – sia dall’assessore regionale Marson, che ha anche ribadito l’impegno per lavorare sul fronte delle energie rinnovabili. Il prof. Marco Sala dell’Università di Firenze, dipartimento TAeD, responsabile scientifico di Abitare Mediterraneo, ha illustrato l’importanza della ricerca per il tessuto produttivo. “E’ normale per i paesi anglossassoni da noi si fatica. Piano piano ci stiamo riuscendo, almeno qui in Toscana. Siamo partiti due anni fa con 12 aziende che hanno creduto in questo progetto, adesso sono circa 70, a fine anno puntiamo a coinvolgerne almeno 200”.
Molto seguito dalla platea anche l’intervento della prof.ssa Torricelli, che ha illustrato uno studio sulle certificazioni degli edifici utilizzate ad oggi su territorio nazionale e ha offerto una panoramica delle ricerche scientifiche in questo settore. Un lavoro preliminare di cruciale importanza per fare in modo che l’università di Firenze non replichi studi e direzioni già intraprese, ma percorra una strada realmente innovativa sia per quanto riguarda la ricerca che per quanto riguarda la certificazione con un eventuale proprio marchio. Molta attenzione da parte delle aziende presenti anche per l’intervento del prof. Iraldo della Scuola Superiore S.Anna di Pisa, che, con dati alla mano, ha dimostrato quanto sia importante il connubio Università-innovazione-aziende. E alla fine proprio le associazioni di categoria hanno avuto il loro spazio in una tavola rotonda moderata dal giornalista Antonio Cianciullo. Ognuno di loro, condividendo la carta di Abitare Mediterraneo e i 5 punti che ispirano il lavoro di studio, ricerca e innovazione – esposti nel dettaglio dall’architetto Trombadore – ha spiegato come nel proprio ambito la sinergia giocherà un ruolo importante.
In tal modo la Toscana si propone come  un laboratorio internazionale dell’abitare mediterraneo per la ricerca, la sperimentazione progettuale su casi di studio e la realizzazione degli edifici ecosostenibili del futuro, pensati e progettati nell’ambito climatico, storico e  culturale del bacino mediterraneo. 


Interventi

Arch. Antonella Trombadore - La Carta e 5 punti Abitare Mediterraneo